No al foie gras!

La Francia ha detto no al foie gras, anche se solo momentaneamente: al di là delle Alpi, infatti, hanno stabilito un divieto temporaneo, della durata di quattro mesi, alla produzione del celebre patè, per colpa di una epidemia di influenza aviaria che sta interessando e falcidiando l’avicoltura di tutta l’Europa. Si tratta della cosiddetta H5N1, che per altro può essere trasmessa agli esseri umani dagli animali malati con una certa facilità: ebbene, un ceppo di questo virus è stato rintracciato in Dordogna, in un allevamento di polli: ecco spiegato il motivo per cui il Ministero dell’Agricoltura transalpino ha deciso di adottare il provvedimento che impone un blocco alla produzione.

La scelta di arrestarla non vale per tutto il territorio nazionale, visto che è stato richiesto il provvedimento solo per diciotto département della zona sud-orientale, quella più vicina al nostro Paese: per tutti i mesi del divieto, non sarà possibile per gli allevatori possedere anatre o oche nei propri box. I danni economici conseguenti a questo evento saranno, ovviamente, consistenti: ecco perché lo Stato ha già approvato il finanziamento di un risarcimento pari a 130 milioni di euro per limitare i danni che deriveranno dalle perdite dei prossimi mesi; è stato calcolato che in tutto saranno circa 4mila gli allevatori che saranno costretti a non lavorare più, anche se temporaneamente.foie-gras-1

A risentirne sarà la produzione mondiale, visto che la Francia produce i tre quarti del foie gras che viene distribuito in tutto il pianeta. La mancata disponibilità di qualcosa come 9 milioni di anatre non solo comporterà una riduzione del quantitativo di foie gras nei supermercati, ma soprattutto implicherà un aumento dei prezzi più che consistente.

Ricordiamo che il foie gras non è altro che fegato di oca o di anatra derivante da animali che vengono fatti ingrassare con il gavage, cioè con alimentazione forzata: a dispetto del suo contenuto di grassi molto elevato e dell’apporto calorico altrettanto consistente, è considerato tra i prodotti più celebri e più apprezzati della cucina della Francia, e in modo particolare dell’Alsazia. Per qualche mese, però, ci saranno problemi economici di cui tenere conto.

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