Coca Cola, quali sono gli ingredienti?

Il consumo di bevande analcoliche è in costante crescita in Italia. Le ultime rilevazioni Iri (società specializzata nelle ricerche di mercato di cibi e bibite) affermano che in estate aumentano i consumi delle bevande senza alcool. I consumatori prestano inoltre molta attenzione agli ingredienti contenuti nelle bibite. Questo è senza dubbio un segnale che dimostra la maggiore consapevolezza nell’acquisto e quindi nel consumo degli alimenti in genere. Il consumatore è sempre più attento all’etichetta. I produttori alimentari hanno l’obbligo di indicare che cosa contengono le derrate. Il consumatore, al momento di scegliere al supermercato, può quindi controllare che nel prodotto che intende comprare non siano presenti elementi nocivi per la salute come ad esempio coloranti e conservanti.

Tra le bibite analcoliche è alto, nel periodo estivo, il consumo di succhi di frutta e te. Le bevande gassate sono meno preferite per via del caldo. Tuttavia ci sono dei marchi che, nonostante la calura, sono venduti e consumati tutto l’anno. È il caso della Coca Cola, una bibita la cui lunga storia comincia nel 1886 grazie all’invenzione del farmacista americano John Stith Pemberton per curare malanni come mal di testa e spossatezza.

label720La ricetta è tuttora segreta, ma il nome scelto da Pemberton fa riferimento ai due ingredienti coca cola principali che componevano la sua ricetta. Questi ingredienti sono le foglie di coca e delle noci di cola. In seguito la coca fu eliminata poiché da quella pianta è estratta la cocaina. La noce di cola rimase ed è ancora adesso un aroma della bibita.

Gli ingredienti Coca Cola sono da sempre una curiosità per gli appassionati di questo soft drink. Uno dei suoi elementi caratteristici è, ad esempio, il colore scuro tendente al rosso-marrone. La tonalità della bibita è dovuta alla presenza del colorante caramello. Questo colorante è utilizzato dalla ricetta originaria. Per la precisione si tratta del colorante caramello E 150d. Questo additivo è utilizzato in altri numerosi prodotti alimentari, non soltanto bevande ma anche zuppe e prodotti da forno. Molta preoccupazione è sorta sugli effetti cancerogeni dei coloranti.

L’Efsa (European food safety autorithy), l’agenzia europea che vigila sulla sicurezza alimentare, ha avviato degli studi approfonditi sul colorante E 150d. I coloranti sono utilizzati nell’industria alimentare per differenti ragioni. Ad esempio per dare colore o migliorare quello naturale dei cibi e anche per bilanciare le eventuali perdite di colore che gli alimenti subiscono quando esposte agli agenti atmosferici.

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